"This green arbour is dedicated to Susana who loved tenderly, worked with passion and believed in immortality". Per capire il significato profondo di un’opera grandiosa come i Giardini La Mortella bisogna partire dall’epitaffio sulla tomba di Susana Gyl (1926 - 2010), moglie del compositore Sir William Walton e anima di questo parco botanico all’ingresso della strada che porta al bosco di Zaro.
Tre parole: tenerezza, passione e immortalità, a cui occorre aggiungerne un’altra: conoscenza. Infatti, senza i ragazzi e le ragazze della "Platypus Itinerary", la visita dei Giardini La Mortella rischia di essere dispersiva, ancorché bellissima.
Il valore aggiunto di una visita guidata sta proprio nella capacità di divulgare la bellezza con parole semplici e immediatamente comprensibili. Se poi - come è capitato a noi - ad accompagnarvi c’è Alessandro Mattera, insieme al fratello Emanuele ideatore della Platypus - beh, allora, le due ore nel parco volano via veloci.
L’attitudine al racconto richiede sì talento, ma soprattutto ore di studio e dedizione. Qualità che, ascoltando Alessandro, emergono subito, tanta è la familiarità con le migliaia di specie botaniche (senza contare le diverse varietà di una stessa pianta) presenti nei Giardini La Mortella.
Oltre alle indubbie capacità delle guide naturalistiche, va evidenziata anche la scelta "felice" di aprire il parco pure in inverno. Un’intuizione, quella dell’attuale dirigenza della Fondazione Sir William Walton, che arricchisce l’offerta turistica invernale dell’isola d’Ischia.
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